Brindisi,
18/11/2011
No al Carbone sulla dispersione di polveri a Cerano
Abbiamo appreso dalla stampa che con il deposito della consulenza tecnica del Prof. Claudio Minoia si può quasi considerare conclusa l’indagine sulla dispersioni delle polveri di carbone intorno la centrale di Cerano.
Da tale perizia sembrerebbe evidenziarsi un quadro drammatico. Nei campionamenti effettuati in prossimità delle abitazioni di cittadini autori dell’esposto si sono riscontrate “dispersioni significative di polveri di carbone dal deposito carbonile“ inoltre il Prof. Minoia rileva che “ la polvere di carbone con tutti i metalli pesanti che la caratterizzano influenza la contaminazione superficiale di frutti e colture vegetali.” E che “tale contaminazione ha sicuramente rappresentato la via prevalente di contaminazione delle aree prospicienti “.
Come No al Carbone anche noi avevamo presentato un esposto in Procura nel dicembre del 2009 chiedendo alla Procura di accertare le cause e le responsabilità per l’inquinamento dei terreni intorno al nastro trasportatore della centrale di Cerano. Inquinamento che aveva indotto nel 2007 il Sindaco Mennitti ad emettere una ordinanza sindacale per inibire la coltivazione in tali terreni.
Oggi arrivano le prime risposte che sembrano confermare ciò che il buon senso avrebbe indotto tutti a pensare. Può un gigantesco carbonile scoperto, in grado di stoccare centinaia di migliaia di tonnellate di carbone, esposto quindi ai venti che con notevole frequenza spazzano le nostre terre, non inquinare rilasciando polveri di carbone estremamente pericolose per la salute?
A questa semplice domanda non hanno mai voluto rispondere né i politici né i sindacati che spesso vediamo genuflessi dinanzi alle esigenze del padrone. Avevamo chiesto all’ex Sindaco Mennitti se come primo responsabile della salute dei brindisini, dopo aver emesso la citata ordinanza, per motivi cautelativi non sarebbe stato giusto sequestrare il carbonile di Cerano. Ne ottenemmo un secco rifiuto.
Chiediamo oggi a Vendola, Ferrarese e Pezzuto ma di fronte a tali notizie cosa pensate di fare? Vogliamo ancora raccontare le favolette ai brindisini?
Noi le idee le abbiamo chiare; pensiamo che questo territorio e la nostra salute meritino il rispetto che non hanno mai avuto. Dopo oltre trent’anni di carbone si ponga fine a questo scempio.
Si chiuda la centrale Edipower con il passaggio del personale all’Enel come previsto dagli accordi più volte presi. Si attui una immediata riduzione del consumo del carbone a Brindisi, si proceda alla conversione entro tre anni della centrale di cerano a gas e si sequestri il carbonile scoperto con l’obbligo nel frattempo come per l’Edipower di rifornirsi di carbone direttamente senza sito di stoccaggio.
Alla Magistratura chiediamo di accertare le responsabilità e punire i colpevoli, Brindisi aspetta da anni giustizia.
COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE
|