Brindisi,
06/10/2011
Monteco: Gioia scrive al Commissario Pezzuro
Di seguito riportiamo integralmente una lettera inviata dal Geom. Piero Gioia, al Commissario Bruno Pezzuto.
nei giorni scorsi diversi organi di informazione hanno dato notizia del licenziamento perpetrato dalla MONTECO S.r.l. in mio danno. La stampa e la TV hanno ben riportato gli argomenti che saranno oggetto della trattazione giudiziale e che io ho denunciato essere fra i veri motivi del mio licenziamento, quale Responsabile dei Servizi di Igiene Urbana del centro operativo di Brindisi, ossia: luoghi di lavoro ancora oggi privi di agibilità ed abitabilità, nonostante siano decorsi diciannove mesi dall’insediamento di MONTECO S.r.l.; infrazione di norme in materia di rapporto tra datore di lavoro e dipendente subordinato; omissioni e carenze nel controllo e negli atti consequenziali da parte di chi è demandato per legge ad effettuarli, cioè la Ripartizione comunale del Settore Ecologia e Ambiente – decretato dell’ articolo 17 del Capitolato Speciale di Appalto.
Come già manifestato in più occasioni, il licenziamento operato dalla MONTECO S.r.l. non è altro che il segmento finale di un comportamento persecutorio perpetrato dalla Ditta nei miei confronti, avendo lo scrivente già denunciato da tempo, presso la Procura della Repubblica, tutta una serie di problematiche generali riguardanti la stessa MONTECO S.r.l., nonché altre situazioni molto gravi. Anche per il fatto di averLa conosciuta personalmente nell’anno 2004 (in quanto già Responsabile dei Servizi per l’allora Società SLIA S.p.A.), mi porta a comunicarLe la presente, con l'auspicio che, almeno, Ella si adoperi per ripristinare quelle situazioni di legittimità e legalità che, ad oggi, sono state spudoratamente disattese, così come riconosciuto dal TAR e dal Consiglio di Stato. Dopo mesi di vita trascorsi quale spettatore delle azioni amministrative adottate in materia, sono pervenuto ad una personale considerazione, ovvero: la cosa più incredibile, che sconcerta più di tutto, è lo stato di 'ipnosi' in cui versa la Città di Brindisi al cospetto di fatti ed azioni sconcertanti; di una politica che non è più politica ma, piuttosto, un qualcosa di indecifrabile che pretende di alimentare la confusione, per cui sarà sempre più difficile distinguere il legittimo dall’illegittimo.-
Eppure, nonostante lo stato ipnotico ingenerato nell'opinione pubblica dall'ipnotizzatore (poiché se ci sono gli ipnotizzati c'è sempre uno o più ipnotizzatori che agiscono di concerto fra loro), la verità è molto semplice e di facile lettura, sempre che si voglia uscire dallo stato confusionale e dallo stato di ipnosi.
L'evidenza non vuole essere guardata in faccia: il contenuto di atti documentali amministrativi (divulgati sui portali Comunali e Regionali); le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato (disattese); le confutazioni di ex Amministratori Comunali - Segretari di Partito - Presidenti di Associazioni - Sindacati ed altri (ignorate); la ennesima delibera di affidamento diretto in favore di MONTECO S.r.l. (approvata l'ultimo giorno di vigenza della Giunta, quando la questione la poteva trattare proprio Ella a partire dal giorno successivo); le denunce di assunzioni di favore senza che la MONTECO S.r.l. abbia smentito o querelato chi la ha accusata (pubblicamente).
Ciò che appare strano e che il tutto sia avvenuto da un'Amministrazione Comunale, come quella guidata dall’Onorevole Domenico MENNITTI, che aveva fatto della moralità e legalità il proprio fiore all'occhiello, nella quale si sono consumati tutta una serie di atti illegittimi rispetto ai quali la Procura della Repubblica avrebbe il dovere di valutare se vi sono anche gli estremi della illiceità.
E, invece, le uniche notizie che si apprendono a mezzo stampa sono quelle di PM ai quali l'ex Sindaco Domenico MENNITTI avrebbe chiesto la candidatura a nuovi sindaci di Brindisi (!). Notizia, questa, contestata dai PM ma non dall'On. Domenico MENNITTI (!!). Certamente, in preda alla totale sfiducia, come già reso pubblico, non si mancherà di sollecitare l'intervento inquirente anche fuori Regione, se necessario.
Se non erro, la legge enuncia che:
• Liquidare pagamenti supplementari per prestazioni già previste in un contratto;
• Approvare Deliberare e Determinare per affidamenti diretti a trattativa privata;
• Consentire inadempienze contrattuali, quali ad esempio: mancata erogazione di servizi previsti -
oppure mancati investimenti in mezzi ed attrezzature previste, senza incorrere nelle previste
sanzionati amministrative nonostante la reiterata inosservanza perpetrata per mesi;
• Non verificare dati di produzione rifiuti diffusi in quanto probabilmente non veritieri;
• Non attuare forme di controllo/verifica/corrispondenza alla commessa;
• Consentire la violazione delle leggi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro – sull’edificabilità ed oltre, benché il Dirigente comunale rivestisse la duplice responsabilità amministrativa,
risultano essere gravi violazioni di legge perseguibili anche penalmente.
Ed ancora più grave e vergognoso è che per l'ex assessore Cesare MEVOLI (pubblico difensore della MONTECO S.r.l.) e per la stessa MONTECO S.r.l., la colpa della gravità della situazione igienico sanitaria nella Città di Brindisi è solo dei brindisini, dimenticando che non è stato messo a disposizione degli stessi contribuenti, da parte della MONTECO S.r.l., ciò che era previsto per contratto – con un ingiustificabile tacito benestare dell’Amministrazione – e che lo stesso contribuente versa nelle casse del Comune.
In passato, invece, quando non c'era la MONTECO, le Società deputate allo svolgimento del servizio venivano costrette a sottostare ad onerose sanzioni pecuniarie per presunte inadempienze contrattuali, anche se in presenza di una richiesta di prestazioni ed investimenti non proporzionati rispetto al canone corrisposto. In merito, l’Amministrazione Comunale dell’Onorevole Domenico MENNITTI è stata condannata – anche in quel caso – dal Consiglio di Stato a riconoscere alla InnovAmbientePuglia S.r.l. (Società cui è subentrata MONTECO S.r.l.) le differenze economiche, al momento preposte e qualificate strutture ne stanno definendo l’entità.
Ma per l’ On. MENNITTI i pronunciamenti dell'Autorità giurisdizionale sono mera letteratura giuridica (?).-
Spero che non lo siano per Lei, Egregio Commissario.-
In questa ottica, Ill. mo Commissario, si deve forse leggere la gara del novembre 2009 (?).
In quella occasione infatti, come Lei potrà certamente verificare scorrendo tutti gli atti relativi alla tentata procedura concorsuale avviata dagli uffici comunali nel 2009, una delle società inizialmente interessate alla partecipazione rappresentò all’Amministrazione Comunale di Brindisi (per l’appunto) l’incongruità dei prezzi rispetto alla richiesta dei servizi, basandosi evidentemente anche sulla nota severità del controllo che gli uffici comunali ed il comando di Polizia Municipale attuavano per la verifica delle prestazioni ed investimenti richiesti.
Se quelle società che poi mancarono di partecipare all’epoca avessero saputo che, nella più totale indifferenza, si potevano evitare gli investimenti e le prestazioni previste, anzi si potevano ricevere ulteriori affidamenti diretti e “premialità” (chiaro riferimento al fittizio raggiungimento del dato di 39% , quale percentuale di produzione della raccolta differenziata (!?) indicato in una delle Determine pubblicate sul portale del Comune), sicuramente avrebbero proseguito nella procedura concorsuale - anche perché in possesso dei requisiti previsti e richiesti.
Requisiti che all’ epoca MONTECO S.r.l. non credo possedeva completamente – e che non è certo se abbia maturato ad oggi - per i quali sarebbe doveroso verificare se non si voglia artatamente far superare alla stessa MONTECO S.r.l. l’ostacolo dell’epoca, considerato che la sentenza sul ricorso della ECOTECNICA S.r.l. riapre dal principio tutto l’iter amministrativo dell’affidamento diretto di allora.
Ed infatti, il Consiglio di Stato, nella sua sentenza n. 541 del 12.6.2010, ha rilevato in capo all'Amministrazione: “Eccesso di potere per violazione dei principi contenuti nel d.lgs. n.163/2006 dell’articolo 23 bis, d.l. 25.6.2008 n.112 (successivamente convertito con 1. 6.8.2008 n.133), dell’articolo 113 d.lgs n. 267/00. Violazione e falsa applicazione delle norme regolanti l’affidamento dei servizi pubblici. Violazione e falsa applicazione dei principi comunitari in materia di concorrenza. Illogicità, perplessità dell’azione amministrativa. Disparità di trattamento . Violazione della lex specialis”. Per quanto detto, i requisiti che Le hanno sottoposto a firma per il nuovo Bando di Gara, sarebbe stato più corretto non modificarli (in merito si tralasciano i commenti - se ne stanno già sprecando parecchi e, certamente, indurranno ad una verifica da parte dei preposti Organi di Controllo sugli appalti pubblici in considerazione (appunto) : a) dei requisiti con “maglie troppo larghe” e convergenti; b) delle tempistiche indicate per i metodi concorsuali che, seppure identiche nelle procedure e forme, si sono raddoppiate rispetto alla precedente (indizione gara precedente: 19 Novembre 2009 consegna 15 Dicembre 2009 – 26gg / indizione gara attuale: 4.10.2011 consegna 28 .11.2011 – 54gg); c) della data di scadenza per la presentazione della gara (28.11.2011) che all'incirca coincide col termine di affidamento diretto in favore di MONTECO S.r.l. (30 Novembre 2011) e pertanto offre “opportunità/necessità” di una ulteriore proroga; d) dei palesi errori presenti nelle tabelle economiche relative ai costi del personale dipendente che, nel trascriverli dalle tabelle FISE / MINISTERIALI sui documenti di gara, registrano una differenza economica che certamente determinerà ricorso da parte di terzi (!), e via discorrendo). Al massimo, in attuazione del D.Lgs 163/06 articolo 42, andava più adeguatamente verificata la effettiva congruità del prezzo a base di gara rapportandolo alla reale ed effettiva necessità di servizi o obiettivi che tale servizio si pone di raggiungere (qualora, a differenza di oggi, successivamente si sia intenzionati a verificare che l’aggiudicatario si attenga a quanto richiesto nel Capitolato Speciale di Appalto, dopo l’aggiudicazione).-
Naturalmente si deve ipotizzare che l’intervento degli Organi di Controllo sugli appalti pubblici (anche per i motivi innanzi indicati) non sarà l’unico - difatti, bisogna ipotizzare anche un intervento ispettivo della Corte dei Conti stante le anomali situazioni gestionali sino ad oggi registrate, che certamente hanno determinato un consistente danno erariale per l’Ente Comune di Brindisi).
Il tutto, fermo restando che Ella non intenda rivedere l’intera situazione alla luce anche della presente e non voglia ripristinare quella situazione di giustizia e di legalità che il TAR, prima, e il Consiglio di Stato, dopo, hanno ordinato ristabilirsi - tra l’indifferenza e presunzione di onnipotenza della Giunta Comunale uscente. La relazione fra MONTECO S.r.l. e Comune di Brindisi è drammaticamente preoccupante ed è sotto gli occhi di tutti, ad oggi in totale spregio ai pronunciamenti giurisdizionali intervenuti.
Ed è per questo, ill.mo Commissario, che auspico che Ella voglia liberarmi da quel “sospetto” dove l’illegalità è divenuta legalità e dove chi si adoperava nel proprio mestiere (imponendo alle Aziende di attenersi ai contratti sottoscritti e chiedendo all’Amministrazione Comunale la tutela per gli sforzi economici profusi dalle Aziende presenti sul territorio), è divenuta “persona scomoda per il sistema”.
Mi sia consentito concludere citando un verso di B. BRECHT, “… Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere ...”. Io ho il dovere di denunciare le ingiustizie, Lei quello di attivare quanto necessario per ripristinare situazioni di giustizia e legalità.
Ringrazio per l’ attenzione che vorrà destinare e cordialmente La saluto.
Geom. Piero GIOIA
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