Brindisi, 09/10/2007
Operazione "Berat Dia": 12 arresti per estorsioni e droga
Importante operazione anticrimine delle Direzioni Investigative Antimafia di Lecce e Bari.
Nella mattinata di oggi è stata sgominata una associazione di tipo mafioso operante a Brindisi e provincia.
Agli arresti sono finiti 12 individui accusati di appartenere ad un'associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti tra Brindisi e Durazzo, alle estorsioni con l’utilizzo di attentati incendiari, danneggiamenti e furti, nonchè al riciclaggio di denaro provento di attività illecite.
L’operazione, denominata "Berat-Dia", si è sviluppata sostanzialmente su due tronconi, quello del traffico di droga e quello delle estorsioni. Entrambi i filoni, però, sarebbero riconducibili ad un sodalizio criminale capeggiato da Giuseppe Raffaele Brandi, esponente di spicco della Sacra Corona Unita condannato con sentenza definitiva, e dal fratello Francesco Giovanni.
Le indagini avrebbero accertato come l'organizzazione, anche al fine di imporre servizi di protezione e guardiania alle aziende, commetteva furti, danneggiamenti ed estorsioni ai danni di imprenditori edili, agricoli e commerciali. In tale ambito rientrerebbe anche l'attentato di San Silvestro contro la Peritas Srl, i cui silos, contenenti sostanze altamente tossiche, furono colpiti da alcuni colpi di fucile. L'atto, secondo gli inquirenti, sarebbe derivato dal mancato affidamento dei servizi di guardiania ad alcuni gruppi vicini ai malavitosi arrestati nell'operazione odierna.
Sul versante del traffico internazione di sostanze stupefacenti gli investigatori hanno accertato l’importazione dall’Albania di ingenti quantitativi di eroina e cocaina. Secondo l'accusa l'organizzazione faceva riferimento a "I fratelli Semaforo" Arben e Viktor Lekli, ed ai brindisini Antonio Lococciolo e Gianfranco Contestabile, appartenenti al clan "Brandi".
Nell’operazione sono rimasti coinvolti anche un noto gioielliere di Carovigno, Fiorenzo Borselli, ritenuto responsabile di aver svolto attività finalizzate a riciclare presso il casinò di Venezia denaro sporco (50.000,00 euro), Giuseppe Di Gerardi indicato come uomo di fiducia dei fratelli Brandi.
Tra gli indagati anche Massimiliano Oggiano, capogruppo di Alleanza Nazionale al Consiglio Comunale di Brindisi. A suo carico vi sarebbero le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale
Infine la Dia ha sequestrato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di un milione di euro nella disponibilità di alcuni dei destinatari dei provvedimenti cautelari.
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