Rap e trap quali linguaggi giovanili e “del cuore” che, attraverso la didattica invertita, faranno protagonisti gli studenti nell’opera di sensibilizzazione rispetto al fenomeno degli atti intimidatori contro gli amministratori locali. Questa mattina a San Vito dei Normanni (Brindisi), prima comunità ad essere interessata in provincia (lunedì prevista ulteriore tappa nel Capoluogo), presso il Primo Istituto Comprensivo, sono state presentate «Vibrazioni di legalità», progetto integrato di sensibilizzazione rispetto ai fenomeni degli atti intimidatori contro gli amministratori locali. Tale iniziativa, ideata e coordinata dall’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori contro gli Amministratori Locali della Prefettura di Bari, è nata nell’ambito di accordi e intese con sette partner (Regione Puglia, Anci Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission, Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Avviso Pubblico e Libera Puglia) in un dialogo sinergico con tutte le prefetture pugliesi.
A presentare gli ospiti il prof. Salvatore Madaghiele, dirigente scolastico dell’Ic che cura anche il potenziamento delle discipline musicali, con il Vice Prefetto Vicario della Prefettura di Brindisi, Dott.ssa Maria Antonietta Olivieri, che ha ribadito il ruolo della Prefettura nel progetto e l’impegno profuso dai vertici territoriali dello Stato nella ricerca di sinergie per l’educazione alla legalità.
La Dirigente dell’Ufficio IV Usr Puglia (nella denominazione precedente il “Provveditore agli Studi”), Dott. Tiziana Di Noia, quindi, ha sottolineato come l’educazione alla legalità permei di sé, in «maniera trasversale», tutte le discipline curriculari ed entrando nel merito del progetto ha sottolineato l’importanza del «linguaggio musicale» quale codice comunicativo più opportuno per «creare cittadini responsabili e consapevoli nel nome di una corresponsabilità educativa».
Sul tema degli atti intimidatori contro gli amministratori locali in un costante dialogo con gli studenti e con esempi concreti si sono soffermati sia la Dott.ssa Anna Maria Scalera, Coordinatrice provinciale di “Avviso Pubblico” (Associazione degli Amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica), sia il Coreferente Regionale di Libera Puglia, Dott. Valerio D’Amici.
Gli studenti, autentica parte attiva nell’iniziativa odierna, hanno non soltanto declinato i diversi concetti, ma soprattutto li hanno contestualizzati nelle loro riflessioni ricordando la storia della Comunità sanvitese: «è la storia di una comunità che non si è sottomessa e non si è lasciata intimidire», ha risposto una ragazza alle sollecitazioni, che venivano dai relatori, offrendo così l’ideale assist alla Dott.ssa Maria Stefania Fornaro, Viceprefetto di Bari e Coordinatrice regionale sul fenomeno degli atti intimidatori contro gli Amministratori locale che, quale coordinatrice del Progetto – «fortemente voluto e promosso dal prefetto di Bari, Francesco Russo», ha detto – in dialogo costante con gli studenti, ha introdotto il confronto. La Viceprefetto, riflettendo sulla degenerazione della parola “Bully” che dall’iniziale «amicizia con» è diventata «amicizia contro», avendo accanto a sé il sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di San Vito dei Normanni, Silvia Balestra, ha quindi spiegato perché proprio il linguaggio musicale e quello in particolare legato al «rap» ed al «trap» siano i più consoni nel ristabilire anche le necessarie relazioni sociali, toccando anche i concetti di “reputazione” e del rischio del “discredito sui social”, che isolano prima e annullano le personalità, mettendo a rischio le Comunità se chi le amministra non adotta le decisioni più giuste.
A concludere l’incontro, il sindaco Silvana Errico, nella duplice veste di Primo cittadino di San Vito dei Normanni e quale vicepresidente regionale Anci, portando i saluti della presidente regionale Fiorenza Pascazio, sindaca di Bitetto. Il sindaco Errico, nel ricordare come tanta violenza nel linguaggio corra sui social e come sia necessario riportare il tutto nell’alveo di una corretta educazione alla socialità, ha offerto alla riflessione esempi concreti di impegno sul fronte della legalità propri della Comunità sanvitese. Ha completato quindi il suo discorso, ricordando l’utilizzo di beni confiscati alla criminalità organizzata e ha ribadito come la Città sia sempre stata «unita nel reagire alle intimidazioni, con la scuola che è diventata simbolo di questa reazione. Mentre eravamo quella sera a sottoscrivere la costituzione dell’Acias – ha ricordato -: hanno collocato un ordigno in una scuola e tutta la Città, quella notte, si è mobilitata perché l’indomani la scuola fosse regolarmente aperta. E non è un caso che proprio quella villa confiscata alla criminalità, ed ora aperta per attività educative, sia intitolata a padre Angelo Quero: fu lui, da padre mercedario a invitarci a liberarci dal racket». Ricordando il suo impegno da docente proprio in quella scuola il sindaco, rivolgendosi agli studenti, ha concluso: «Noi ce la mettiamo tutta perché certamente qualcuno fra voi sarà amministratore locale ed anche molto di più, glielo auguro, Qui si è abituati alla didattica capovolta: fissata la questione sulla lavagna, al termine della giornata, come sempre, saremo in grado di dare una risposta collettiva che ha fatto crescere tutti».
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