Cercando nuova linfa per il quarto anno di vita dalla fondazione, il Presidio di Libera Ceglie Messapica si rimette in cammino e rivolge il suo sguardo verso il basso, non per soggezione o ritrosia, ma per rinnovare il proprio legame con la terra, il territorio, le radici. Filo conduttore delle attività dell’anno è, per l’appunto, “mi prendo cura della nostra terra”, laddove il prendersi cura – omaggio al “I care” di un maestro della pedagogia civile, Don Milani – rimanda alla responsabilità di ognuno e l’aggettivo ‘nostra’ definisce un contenitore entro cui far convergere le singole responsabilità, ossia la terra. In altre parole, lo stato di salute della terra dipende dalle azioni di tutti, nessuno escluso; terra da coltivare, non ‘suolo’ su cui speculare: nella provincia di Brindisi la percentuale del consumo di territorio è dell’8,3%, tra le più alte in Italia (secondo gli ultimi dati Ispra), il che significa dissipazione del patrimonio collettivo; terra da lavorare con rispetto e dignità, non da consegnare ai caporali e ai proprietari che li arruolano.
E giacché la terra ci dà di che vivere attraverso il cibo, “cibo, bio e legalità” diventa oggetto del nostro interesse, il primo passo di un esercizio di scelta consapevole, proprio perché l’agro-alimentare è oggi uno dei settori più appetibili per le mafie. “L’agro-alimentare tira e quindi attira” – ci informa Gianfranco Caselli, presidente della Commissione di studio per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare – muove non meno di 16 miliardi di euro l’anno: di qui il coinvolgimento delle mafie nell’enorme giro di affari che va “dalla terra alla tavola”.
Scegliere un prodotto alimentare anziché un altro, quindi, diviene un gesto di considerevole valenza etica, per nulla irrilevante. Ecco allora il senso della nostra manifestazione pubblica del 17 dicembre organizzata dai soci del Presidio* – in collaborazione con il Consorzio Puglia Natura, la cooperativa Libera Terra di Mesagne, il GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di Ostuni – grazie al vitale contributo di tutte le Scuole della città e con il patrocino del Comune di Ceglie Messapica. A condurre la serata saranno soprattutto i ragazzi del Presidio, alcuni dei quali componenti del Consiglio Comunale dei ragazzi, che dialogheranno con gli ospiti: l’agronomo esperto di biologico Nico Panaro del Consorzio Puglia Natura, l’architetto Francesco Semerano del GAS di Ostuni, l’agronomo Fabio Zullo della cooperativa Libera Terra di Mesagne nata su beni confiscati alla SCU, l’erborista Rocco Caliandro dell’Apiaria di Ceglie Messapica. A loro rivolgeremo le nostre domande per capire insieme come districarsi tra le innumerevoli offerte del mercato, decifrare le etichette, riconoscere un’azienda sana, distinguere un prodotto bio da uno convenzionale, sostenere un’economia onesta, promuovere l’agricoltura sociale.
Durante la serata verranno allestiti dei banchetti con ‘prodotti locali bio-etici’ a cura di associazioni e realtà del territorio: Libera Terra Puglia, Passoditerra, Apiaria e Bioriginal di Ceglie Messapica, Masseria Citrignano, Cantina Sarolo e Giardini della Grata di Ostuni.
La Caritas proporrà un proprio banchetto per la degustazione ‘piatti da salvare’ della nostra tradizione culinaria.
Una serata per chiedere di restituire terra alla terra. Vi aspettiamo!
*Fanno parte del Presidio di Libera Ceglie Messapica: Aciam, Agesci, Casarmonica, Ceglie nel cuore, Cif, Cineblog Gruppo Giovani, ComuniTazione, I Istituto Comprensivo Statale, II Istituto Comprensivo Statale, I.I.S.S. “Cataldo Agostinelli”, L’ottovolante, Maria S.S. Assunta, San Lorenzo, San Rocco, Passoditerra
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