La situazione relativa alla provincia di Brindisi è evidentemente critica. Ci sono sospetti “positivi” al contagio che attendono l’esito del tampone ormai da quasi due settimane e c’è chi è morto senza sapere se aveva contratto o meno il virus, visto che il risultato non è mai arrivato. Tutto questo, come è noto, è determinato dall’invio degli stessi tamponi in altre città della Puglia per essere esaminati, mentre il laboratorio allestito nel Di Summa è in funzione soltanto da ieri e per giunta privo di un estrattore che, a quanto ci risulta, è stato dirottato in altri territori pugliesi. Il che limita le capacità operative ed allunga i tempi.
Ovviamente mi aspetto che l’Asl di Brindisi e l’Assessorato regionale alla Sanità smentiscano questa circostanza e soprattutto chiariscano quali iniziative hanno assunto per risolvere questa situazione.
Chiariscano, inoltre, come intendono coinvolgere la rete dei laboratori operativi in provincia di Brindisi (pubblici e privati), anche sulla base delle loro capacità e sui tempi necessari per esaminare i tamponi.
L’impressione è che la ”catena di comando” per gestire questa emergenza non sia stata ben definita e che in questa Regione si continui ad annaspare.
Non può essere che non ci siano mai responsabili. Magari quei pazienti deceduti avrebbero avuto la stessa sorte, ma almeno i congiunti sarebbero stati più consapevoli di quello che poteva accadere.
In ogni caso, ho chiesto al Presidente del Gruppo di Forza Italia alla Regione Puglia Nino Marmo di intervenire sui vertici regionali per avere risposte che io ed altri parlamentari non possiamo e non vogliamo più attendere.
On. Mauro D’Attis (F.I.)
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