Approfondimenti » 13/08/2013
Una cripta sotto la Torre di Tuturano? Federico Sanapo cerca testimonianze
Una scoperta che ha dell’incredibile, e che arriva dopo anni
di indagini sul territorio e dopo aver sentito il parere di studiosi locali.
Arriva ad una stupefacente conclusione storica-archeologica, il giovane storico
25enne di Tuturano, Federico Sanapo, già balzato agli onori della cronaca per
la vittoria al Premio Nazionale Ricerca nel Mistero per le sue ricerche sulla
chiesa di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi. Dopo le sue ricerche sui
Templari, il giovanissimo ricercatore, studente di archeologia presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, crede di aver trovato qualcosa di
importante proprio nella sua cittadina Tuturano. “Si tratta” - spiega il
giovane – “di qualcosa di importante e fondamentale per la storia del nostro
casale”. Un casale, quello di Tuturano, di cui si hanno notizie antichissime,
fin dal 1099, quando la contessa Sighelgaita e il Conte Goffredo di Conversano,
donarono il casale Tutorius, alle monache benedettine del Monastero di Santa
Maria Veterana in Brindisi. La nuova scoperta di Sanapo, non riguarda alcun
mistero, ma pura e semplice archeologia. “Tuturano”- spiega – “ha origini molto
antiche, addirittura romane. Probabilmente il feudo era una proprietà di un
ricco Romano, da cui il nome Tutorium, passato poi in Tutorius. Si narra
addirittura che qui Cesare, lo stesso grande imperatore, abbia soggiornato
presso un nobile del posto. L’antica e romana Tutorium, si trovava lungo la
strada Statale 16 Adriatica, che oggi collega il capoluogo, Brindisi, con San
Pietro Vernotico. Una antica strada che collegava questa con Valesium e Rudie.
Tutorium, si trovava esattamente alla metà di questo antico percorso. Un’altra
antica strada romana, narrata anche da Plinio il Vecchio, nella Naturalis
Historia, partiva da Brundisium (Brindisi) e passando quindi vicino a Tutorium,
raggiungeva anche Portu Sasinae (odierna Porto Cesareo)”. Nel Medioevo, poi, il
casale, si spostò di un chilometro in direzione Mesagne, ove oggi sorge l’
antica Torre Sant’Anastasio. E’ sotto l’antica torre e sotto la piazza che si
celerebbe un vero e proprio “tesoro” unico nel panorama archeologico. Una
ipotesi che potrebbe venire anche confermata dai prossimi lavori di restauro
che dovrebbero partire a breve. “La Torre Sant’Anastasio, cosi chiamata dalla
probabile effige del Santo posta in cima, è una Torre Quadrata del XII-XIII
secolo, e serviva probabilmente per difendersi dagli attacchi dei Turchi. Nelle
vicinanze sorgeva una chiesa greca medioevale, oggi crollata in seguito a
terremoti ed altri eventi naturali”.
Tuturano era anticamente abitata infatti
da gente albanese e greca, infatti a Tuturano era presente sia il rito latino
che quello greco, una comunità quindi “cosmopolita” almeno nei rituali, il suo
nome stesso richiama infatti anche la Dea Madre, dispensatrice di fertilità.
“Dentro la Torre Sant’Anastasio” spiega Federico – “non moltissimi anni fa vi
era un bar, poi c’è stato un fruttivendolo, e i racconti locali, confermati un
pò da tutti, parlano di una botola, ove si scendeva giù fino ad arrivare a dei
sotterranei e ad una cripta basiliana”. I Basiliani, monaci di rito greco,
erano numerosissimi nella Regione della Apulia, e si svilupparono molto, il
loro centro era Otranto ove nell’Abbazia di San Nicola di Casole, vi erano
conservati scritti importanti. “Quando crollò la chiesa, si rinvennero ossa
umane” – dichiara Federico- “e se si continua a scavare lungo la strada che
conduce alla chiesa della Madonna del Giardino, ora restaurata, si ritrovano
sempre ossa umane antichissime, nella stessa chiesa Madonna del Giardino,
durante i restauri si sono rinvenuti un ossario (oggi cementato), delle vere e
proprie cripte-ossario, e poi sotto l’altare un corpo di un bambino”. Federico
ritiene anche che gli affreschi della stessa chiesa Madonna del Giardino siano
opera dei monaci basiliani, questo perché la loro pittura è molto più
“sbiadita”. Gli affreschi sono affreschi medioevali. “A Tuturano vi era una
comunità di monaci Basiliani, e si trovava probabilmente vicino alla Torre Sant’
Anastasio, la loro presenza è confermata anche dalle quercie Vallonee, in pochi
esemplari presenti nel Bosco Colemi, una albero importato in Salento nei luoghi
di permanenza dei Basiliani. “La stessa presenza di una cripta basiliana sotto
la Torre, e forse di un intero cimitero di monaci, apre uno scenario importante
e ci consente, di scrivere e completare la storia tuturanese, almeno in epoca
medievale”. Secondo Federico, sotto la torre Sant’Anastasio e lungo tutta la
piazza ci sarebbero infatti dei sotterranei, addirittura forse una cripta
basiliana, e le ossa ritrovate durante il crollo della chiesa greca, e anche
intorno a tutto il quartiere, fanno pensare ad una assidua presenza di monaci e
religiosi. “Abbiamo perso le tracce documentali” spiega Federico- “ma la voce e
i racconti dei tuturanesi anziani, ora potranno mettere la parola fine, e
magari intraprendere quindi una vera e propria ricerca archeologica nella
Tuturano sotterranea” – spiega Federico. Lo studioso invita quindi la gente più
anziana del paese, a fornire indicazioni utili alle ricerche. “Sono pronto ad
ascoltare i racconti della gente anziana” – spiega Federico – “chiunque voglia
collaborare e ricordi qualcosa della vecchia Torre e dei suoi sotterranei, sono
pronto ad ascoltarlo.
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