Approfondimenti » 08/12/2006
I Re Magi al Villaggio Pescatori. Di Enrico Sierra
Tanti e tanti anni fa, verso l'imbrunire, ero solito andare a
trovare Nzino che abitava alle Sciabiche. Da casa mia, vicino alla Chiesa di San Benedetto, passavo per il rione Cittadella, e, poi percorrendo via Lucio Scarano, mi trovavo alle Sciabiche.
Ricordo sempre la discesa di via Lucio Scarano. Era una via stretta con tante case sulla sinistra. Una discesa di chianche, con un inconfondibile odore di salsedine, per il mare vicinissimo, che si mischiava al profumo di liscivia, con il quale dopo il bucato, le donne lavavano il pavimento delle loro abitazioni.
A qualcuno l'odore della liscivia e della salsedine potra' sembrare un profumo strano. A me no. Era l'odore del mio mare e della pulizia di li "sciabbicoti", in senso amichevole ed affettuoso. Da allora non l'ho piu' sentito.
Peccato!
Arrivato alle Sciabiche, prima della scalinata di Santa Teresa, vi era un palazzo, dove al terzo piano abitava Nzino. Io fischiavo e lui si affacciava, mi vedeva e scendeva.
Nzino l'avevo conosciuto al Corso, alcuni giorni dopo essere
tornato da Trepuzzi, dove con tutta la famiglia ero sfollato per sfuggire i bombardamenti. Era domenica, ed andavamo al Corso a passeggiare, senza paura.
Tutti a godersi la citta', i negozi semi illuminati dopo il lungo oscuramento.
Ad un certo punto, involontariamente, guardando una vetrina ci scontrammo. Da allora nacque una amicizia vera, semplice e sincera.
Nzino scendeva e se non avevamo voglia di fare un giro al centro, ci siedevamo su alcune ceste e parlavamo di tutto.
Ricordo che una sera guardando il Villaggio Pescatori mi disse: "Enri', la sera, quando il Villaggio e' illuminato, da casa mia resto ore a guardarlo. Non credi che somiglia ad un Presepe?"
Poi gli anni passarono e il lavoro, la famiglia, mi portarono lontano
da Brindisi, e cosi' seppi da altre persone che Nzino ci aveva lasciato. E io lo ricordo sempre con tanto affetto.
Dopo tanti anni, ma veramente tanti, sono tornato alle Sciabiche scendendo per la Via Lucio Scarano. Ma le porte a piano terra erano chiuse, non si sentivano piu' le canzoni trasmesse dalle radio accese ad alto volume. Non si assaporava piu' il profumo di liscivia e
salsedine.
Via Lucio Scarano non era piu' quella che ricordavo io, e,
neppure le Sciabiche erano le stesse.
Ma il Villaggio Pescatori si vedeva sempre, e di sera, le luci delle abitazioni facevano pensare al Presepe come lo vedeva Nzino!
Allora mi sono messo a fantasticare: le barche dei pescatori, fuori dal Villaggio, accoglieranno Giuseppe e Maria che dopo un lungo viaggio si fermeranno al Casale, al Villaggio Pescatori, ed in una di quelle barche nascera' il Bambinello.
E tutti i pescatori e le loro famiglie canteranno "Tu scendi
dalle stelle", mentre tutto intorno, la gente del posto ed anche quella venuta dalla citta' verranno a dare il benvenuto a Gesu' Bambino.
E sempre fantasticando, vedevo i Re Magi portare i doni al
Bambinello, nato in una barca al Villaggio Pescatori.
Vedevo "li vaporetti" circondati da tante barche illuminate che si recavano al Villaggio.
Tutta la citta' era illuminata a festa, luci e colori sulla parte
destra ove si erge maestoso il Monumento al Marinaio, con la Madonna, che dall'alto vigila sulla citta' e sui brindisini. Dalla sinistra, dai giardinetti, sino alle Sciabiche, tutte le abitazioni
illuminate a festa, portavano in un paese delle meraviglie. I fuochi d'artificio illuminavano il cielo e tutte le case, mentre la gente correva per andare a trovare Gesu' Bambino.
Le luci illuminavano il Villaggio e le barche. Ed in una di queste barche c'erano Giuseppe e Maria ed il Bambinello, riscaldato dal Bue e
dall'Asinello.
Dall'alto del Casale scendevano "lu cani, lu iattu, li
iaddini, lu iaddu, tutto arzillo" E tutti i pescatori portavano doni e cantavano. Una grande, meravigliosa, allegra festa.
Su uno dei vaporetti, i Tre Magi, Cosimo, Diamano e Ghiatoru,
portavano i doni al Bambinello: Olive, Uva e Pesce, tutti prodotti della nostra terra e del nostro mare. E gia' il primo miracolo era avvenuto. Prodotti raccolti in diverso periodi dell'anno si trovavano
freschi in gennaio, E mentre il vaporetto con i tre magi Brindisini, si avviavano al Villaggio guidati dalla Stella Cometa, le barche piene di bambini giovani, donne, nonne e nonni portavano i loro doni a Gesu'
Bambino: "stacchioddi, purpetti, cartiddati, purcidduzzi, friseddi, pizzelli, pettuli, vampasciuni, pani fattu a casa, e tanti frutti di mare, cozzi pilusi, cozzi neri, tiratufuli " e tante altre delizie della nostra amata terra e del nostro mare.
Un bambino vicino a me diceva : Gesu' bambino, rimani a Brindisi, al Villaggio dei pescatori, vedrai che starai bene, tutti ti amano e, con tanta roba da mangiare non avrai mai fame. Rimani con noi.
Oramai i Tre Magi erano arrivati al Villaggio, avevano posato i loro doni vicino alla barca, culla del Bambinello, ed insieme ai
brindisini cantavano e pregavano. Ed io pensavo che forse era il primo Presente vivente, e pensavo anche a mio padre che diceva sempre che il Presepe vuol festa, gioia, vuol dire famiglia ed amore.
La notte calava sulla citta', le luci cominciavano a spegnersi, ed io nel buio mi allontanavo piano piano risalendo il lungo mare.
E tornando ricordavo con nostalgia quella sera di molti anni fa, quando Nzino mi disse: "Enri', il Villaggio Pescatori non ti sembra nu prisepio?"
Si, e' vero. Un vero Presepe, anzi il piu' bello. Il tuo
Presepe.
enricosierra@tiscali.it
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